Tour de France, Vincenzo Nibali fa l’impresa a Sheffield.

Tour de France, Vincenzo Nibali fa l'impresa a Sheffield. Vince la tappa e conquista la maglia gialla

SHEFFIELD – E’ una maglia gialla che fa parecchio effetto quella conquistata da Vincenzo Nibali. L’Italia non la prendeva dai tempi di Rinaldo Nocentini nel 2009, ma con tutto il rispetto per il gagliardo corridore toscano questa, d’impatto, è più pesante. Il siciliano è il terzo favorito di questo Tour dopo Froome e Contador, ed un italiano con queste credenziali in giallo non lo vedevamo dai tempi di Pantani. Non aveva colpito nelle classiche di primavera, si era beccato una lettera di richiamo dai vertici del suo team (i kazaki dell’Astana non scherzano) ma dopo la vittoria non facile ma annunciata al campionato italiano, lo Squalo dello stretto inventa da campione. A Sheffield arriva una vittoria splendida, con una stoccata a due km dall’arrivo che fredda tutti, a iniziare dal favorito di giornata Peter Sagan: due piccoli secondi di margine, bastano per il primato. Contador, che pure aveva acceso la miccia, si arrende, così come Froome, la cui bramosia apparsa evidente di non voler mollare niente è andata delusa.

Insomma, Nibali entra di diritto tra i cittadini onorari di Sheffield, città sportivamente famosissima per la tradizione nello snooker (il biliardo inglese) e per aver dato i natali alla prima squadra di calcio professionistico della storia, l’FC, nel 1857. Nei cuori degli appassionati cittadini della bicicletta, l’italiano succede a Malcom Elliot, velocista di casa capace di vincere anche tre tappe alla Vuelta di Spagna con relativa classifica a punti. Peccato per il velo di amarezza steso sull’abbraccio appassionato quanto numerosissimo del publico di casa (anche troppo, rischi notevoli per i corridori) dall’assenza di Mark Cavendish: estremamente tosta la botta dello sprint del giorno prima, Cannonball alza bandiera bianca.

L’arrivo dopo 201 km dalla partenza da York, e sembra la proiezione di una classica della Vallonia: una cartina altimetrica con otto denti ed un bel dentone, la côte de Holme Moss, cartina al tornasole dove i cacciatori delle classiche si rendono conto se le gambe girano. Tra questi ad esempio Peter Sagan, che fa lavorare la squadra per annullare la fuga di giornata. Sette uomini all’attacco, il più duro a mollare è il francese Biel Kadri (ripreso dopo 164 km di avanscoperta). Corsa dura, in cui salta abbastanza presto la maglia gialla Kittel – ed era prevedibile – seguito in una fase successiva, e questo già è più sorprendente, da un tedesco di maggiore resistenza alle cote come John Degenkolb. Altra scremata sulla côte de Midhopestones, quart’ultima salita, quando davanti ne restano una cinquantina.

E’ qui che Chris Froome inizia a  schierare la squadra a modo suo, ma è anche qui che il vincitore del Giro del Delfinato, Andrew Talansky, sprizza personalità tirando il collo un po’ a tutti con una tirata ‘ordinata’ al compagno di squadra Slagter. Nibali si vede poco, è sornione, ma c’è sempre. Dopo un tentativo di Rolland, il francese che in patria vorrebbero emulo di Hinault, la resa dei conti alla cote di Jenkin Road. Contador e Froome si scattano in faccia, il keniano bianco è primo sul Gpm, ma la stoccata dell’italiano a 2 km dall’arrivo è la cosa più bella. Il Tour è infinito, tra pavè e salite la sfida ha un sacco di soluzioni. Ma intanto Vincenzo Nibali è in maglia gialla: ed è bellissimo.

“Siamo stati sempre davanti, la squadra ha fatto un gran lavoro”, commenta un commosso Vincenzo Nibali. “C’era un po’ di pericolo perché erano tante le persone in mezzo alla strada per fare le foto. Però sono stati due giorni tranquilli. Ora lasciamo indietro le polemiche per il tricolore, che non si può mettere in verticale per esigenze di regolamento e godiamoci questa vittoria. Non mi aspettavo però  di vincere, ho trovato il momento giusto e sono scattato, ho visto che il gruppo si era fermato a 2 km dall’arrivo, e allora sono partito. L’ultimo km sembrava non finire mai, quelli venivano dietro fortissimi, ma ho insistito e tenuto duro, e alla fine ce l’ho fatta. Froome e Contador sono grandi avversari. Ho detto al mio compagno Scarponi ‘stiamo a vedere cosa succede e poi vediamo’. Poi ho visto l’attimo giusto e mi sono detto, proviamo. Ora che c’è questa maglia non bisogna perdere la testa. Il Tour è ancora lungo, bisogna andare avanti così. Con il duro lavoro e i sacrifici stanno arrivando anche le soddisfazioni. E anche certi nervosismi si placano. La mia squadra è consapevole della sua forza. Nel finale eravamo in tanti lì davanti al gruppo. Non diciamo nulla per scaramanzia, ma siamo fiduciosi”

ORDINE D’ARRIVO
1. Vincenzo Nibali (Ita, Astana) 5h08’36”
2. Greg Van Avermaet (Bel, Bmc) a 0’02”
3. Michel Kwiatkowski (Pol, Omega) s.t.
4. Peter Sagan (Svk) s.t.
5. Tony Gallopin (Fra) s.t.
6. Michael Albasini (Sui) s.t.
7. Andrew Talansky (Usa) s.t.
8. Bauke Mollema (Ned) s.t.
9. Tejay Van Garderen (Usa) s.t.
10. Romain Bardet (Fra) s.t.
13. Alberto Contador (Esp) s.t.
14. Rui Alberto Costa (Por) s.t.
17. Alejandro Valverde (Esp) s.t.
19. Christopher Froome (Gbr) s.t.
21. Richie Porte (Aus) s.t.
31. Nicolas Roche (Irl) a 0’16”
CLASSIFICA GENERALE
1. Vincenzo Nibali (Ita, Astana) in 9h52’43”
2. Peter Sagan (Svk, Cannondale) a 0’02”
3. Greg Van Avermaet (Bel, Bmc) s.t.
4. Michael Albasini (Sui) s.t.
5. Christopher Froome (Gbr) s.t.
6. Bauje Mollema (Ned) s.t.
7. Jurgen Van Den Broeck (Bel) s.t.
8. Alberto Contador (Esp) s.t.
9. Tejay Van Garderen (Usa) s.t.
10. Jakob Fuglsang (Den) s.t.
11. Alejandro Valverde (Esp) s.t.
13. Alberto Rui Costa (Por) s.t.
16. Richie Porte (Aus) s.t.
20. Michael Kwiatkowski (Pol) s.t.
21. Andrew Talansky (Usa) s.t.
26. Nicolas Roche (Irl) a 0’16”
43. Michele Scarponi (Ita) a 0’35”

 

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