ROMA – Squalifica a vita per Danilo Di Luca. E’ la richiesta della procura antidoping del Coni, guidata da Tammaro Maiello, che ha deferito al Tribunale nazionale il ciclista abruzzese. Di Luca, recidivo (squalificato già nel 2010), fu trovato positivo ad un test effettuato a fine aprile e, una volta accertata l’infrazione in corso di Giro d’Italia, fu immediatamente espulso dalla corsa rosa.
“L’Ufficio di Procura Antidoping – rende noto il Coni – ha disposto il deferimento di Danilo Di Luca (tesserato Fci) alla Seconda Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping del Coni per il riconoscimento della responsabilità in ordine alla violazione dell’art. 2.1. del Codice Wada in relazione alla positività per presenza di Eritropoietina ricombinante riscontrata in occasione del controllo antidoping disposto fuori competizione dall’Unione Ciclistica Internazionale (Uci) in data 29 aprile 2013, con richiesta di squalifica a vita, attesa la seconda violazione della normativa antidoping Wada, nonchè l’invalidazione dei risultati agonistici conseguiti successivamente al prelievo biologico di che trattasi”.